Pagina 4 - Il Tassello

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LIBERI SCRITTORI
La pubblicità è l’anima
del commercio! Questo è un
detto risaputo, anche se a vol-
te non so fino a che punto sia
del tutto veritiera! Ma bene o
male alla tv, alla radio o su
cartelloni stradali, spesso rie-
sce a raggiungerci! Mi è capi-
tato appunto, di vedere quella
del famoso motociclista che
mentre cerca di venderci “la
velocità” del prodotto che
pubblicizza, dice pressappoco
così: “Nella vita, io sono sem-
pre in ritardo…ma alla fine
arrivo!” e poi aggiunge anco-
ra “a forza di arrivare tardi,
ho imparato a correre!”
Niente di così divertente
o particolare! Ma facendo
parte della categoria, non dei
motociclisti, ma quella dei
ritardatari naturalmente, non
potevo non notarla! Il pubbli-
citario che l’ha ideata ha avu-
to una bella trovata!! Parten-
do da una cosa negativa,
“l’essere ritardatari”, è riusci-
to per quanto mi riguarda, a
far concentrare l’attenzione su
una conseguenza positiva!
Imparare qualcosa! Nel
caso specifico imparare a cor-
rere, la qualità che per il pro-
tagonista dello spot è motivo
di successi e soddisfazioni.
Sarebbe proprio una bel-
la cosa riuscire a trasformare i
propri difetti in pregi! Oltre a
quella dei cambiamenti, un’-
altra linea analoga a questa
che mi sorprende un po’, sono
le affermazioni negative che
hanno un significato estrema-
mente diverso e contrario,
quasi illogico! Essere “gli ul-
timi” per esempio! Penso pro-
prio che in qualunque campo
sia lavorativo, sociale o per-
sonale, nessuno desideri esse-
re “l’ultimo”!
Parlando, guarda caso,
di sport invernali i grandi pro-
tagonisti di questi giorni, cre-
do che agli atleti del diverten-
tissimo curling, lo sci, il patti-
naggio o una tra le tante altre
discipline, questo “ultimo”
abbia un peso notevole. La-
scia molta delusione e ama-
rezza, soprattutto se si pensa
ai sacrifici e gli sforzi che ci
sono dietro alla loro prepara-
zione.
Ma in quanti, tra i possi-
bili candidati, all’apertura dei
giochi Olimpici invernali a
Torino avrebbero voluto esse-
re “l’ultimo, degli ultimi” te-
dofori, per provare l’emozio-
ne e l’onore di accendere il
braciere Olimpico. E qui si
ribaltano le cose: “gli ultimi,
sono i primi!”.
Una frase simile mi
sembra d’averla già sentita!
Mi ricorda che anche la logica
del “cielo” è un po’ come
questa!! Sarebbe bello riusci-
re a fare nostra questa logica,
aspirando così ad essere gli
ultimi … per poi essere i pri-
mi! Ma il difficile è proprio
questo!
A
NTONELLA
LA LOGICA
RADICE QUADRATA
E’ tempo di valutazione, è tempo di pagelle. I nostri figli sono valutati per
il loro rendimento scolastico. E’ un momento sempre emozionante/tragico/
ansiogeno che ci riporta a momenti più o meno belli della nostra vita. Nei nostri
figli riviviamo, in parte, i giudizi che abbiamo ricevuto quando andavamo a
scuola. I giudizi (anche se espressi con buonodistintottimo) quantificano l’ap-
prendimento ottenuto e ti seguiranno per tutta la vita. Per fortuna ci sono tante
maestre che non si fermano ad un’arida valutazione ma cercano di spiegare an-
che la qualità dell’apprendimento e le caratteristiche del piccolo alunno. Purtroppo
verba volant
scripta manent
e ti capita di riguardare le vecchie pagelle e i numeri sono lì ancora a giudicarti e,
certe volte, a farti vergognare di come andavi a scuola. “Certe cose ti segnano” direbbe Tarcisio
alias Max Pisu ma è importante sdrammatizzare. Essere valutati è difficile ma è necessario per po-
ter crescere ed imparare (questo è il succo del discorso).
A
NDREA
I.
IL SUCCO DEL DISCORSO