Pagina 5 - Il Tassello

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«COMUNICARE BELLEZZA E VALORI
COL LINGUAGGIO DEI FILM»
INCONTRO CON IL REGISTA:
PUPI AVATI
SABATO 25 NOVEMBRE ORE 21
CINEMA - TEATRO “FRATELLO SOLE”
«Il sonno della ragione genera mostri»: la
frase di Cervantes viene ripresa dal pittore Go-
ya che, nel 1799, la pone a titolo di una sua fa-
mosa incisione.
La ragione non è e non può essere contro
la fede. Sbaglia chi ancora colloca ragione e
fede su piani contrapposti. La ragione non può
essere contro la fede, semplicemente perché
non può essere contro la fede tutto ciò che e-
sprime la dignità e la bellezza della persona
umana. Il papa Benedetto XVI è ritornato più
volte sull'importanza – per cristiani e non cri-
stiani – di allargare gli spazi della ragione, co-
me luoghi di vero dialogo, fra le culture e le
religioni.
Il sonno della ragione genera mostri, dun-
que: niente di più vero anche per il cristiano.
Attenzione però alle applicazioni indebite
o ai presunti corollari che sembrerebbero deri-
vare da quel monito. Insomma: è bene che la
ragione non dorma, e sia chiaro; ma ciò non
equivale ad affermare che la ragione deve esse-
re la sola guida «sveglia» della nostra vita, la
sua protagonista indiscussa.
Nella prima metà del XX secolo, il sonno
della ragione di pochi e i suoi troppi mostri,
condussero molti uomini e molte donne a mori-
re nei campi di sterminio.
Nemmeno i bambini furono risparmiati.
Nel film di Roberto Benigni,
La vita è bella
ambientato per buona parte in un campo di
concentramento nazista – i mostri generati da
quella ragione assopita non vengono sconfitti,
però, con una ragione migliore. No: il protago-
nista protegge e salva la vita del proprio figlio
con il gioco e un pizzico di follia. Certo il gio-
co è una cosa
seria. Infatti il
padre perderà
la propria vita
per salvare quella del suo bimbo. La follia non
è senza prezzo. Eppure senza gioco, senza fol-
lia, non ci sarà alcun risveglio per quella ragio-
ne addormentata.
I bambini e certi pazzi un po' si assomi-
gliano. Essi hanno una percezione tutta loro
della realtà. È talmente... loro, che in alcuni
casi non pare nemmeno reale. Eppure è capace
di salvare una vita. Lo sapeva bene Gesù, che
non si è mai attardato in sottili disquisizioni
per spiegare la ragionevolezza del suo Vange-
lo. Anzi, senza indugi, è giunto ad affermare
che «chi non accoglie il regno di Dio come un
bambino, non entrerà in esso» Mc 10,15).
L'obiettivo di questa nuova rubrica de
Il
Tassello
allora è semplice: a partire ogni volta
da un tema diverso, vorrei mostrare che per es-
sere cristiani, o per diventare cristiani, o per
rimanere cristiani, occorra un pizzico di follia,
o di immaturità, o di «scherzosità».
Avete fatto caso? Le persone quando dor-
mono hanno quasi sempre la faccia seria. La
stessa faccia di coloro che fanno sempre ragio-
namenti
pretestuosamente
seri.
Non sarà mica che dormono anche loro?
Dormono... e magari non lo sanno.
Chissà che un pizzico di follia non contri-
buisca a svegliare la nostra ragione e la nostra
fede (e che siano i mostri a dormire).
DON
S
TEFANO
UNA NUOVA RUBRICA:
COSE DA PAZZI