Pagina 6 - Il Tassello

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PENNELLATA DI POESIA
LIBERI SCRITTORI
Innanzitutto, mi scuso con i lettori, perché ho usato
una lingua che non è l’italiano, ma confido che non sia
così difficile da comprendere … è che quando bisogna seguire un filo conduttore, si inse-
gue l’ispirazione per giorni,senza trovarla.Quando non la attendi più, essa arriva nelle for-
me e nei modi più insperati, come questa volta.
Per me, humour è trovare nelle situazioni, come nelle persone, la loro essenza più
vera, la loro gioia di vivere. Non è trovare l’espediente per ridere delle cose, ma sapere
che in tutte le cose, le persone e le situazioni c’è l’armonia che le regola, le fa esistere ed
alimenta il nostro umor…ismo. Mai cattivo. Da lì scaturisce il sorriso.
«Ce n’est pas rire de toutes les choses.
C’est trouver où toutes les choses
ont leur joi de vivre
leur gaieté
leur raison de vie.
C’est la mot avec son signifié.
C’est l’enfant avec son jeu.
C’est le ciel avec son couleur.
Humeur c’est l’harmonie dans le cœur.»
…l’ispirazione voleva farsi beffe di me, ed io l’ho presa con…humour!!
M
AMMA
F
RA
Scrivere qualcosa
d’umoristico, non è poi
così facile! Una certa
dose di “dote comica”
penso bisogna averla e
non sembra essere il mio
caso! Ma quando si tratta
di ridere, allora lì, sì che me la cavo bene!
Senza andare alla ricerca di una raffinata
comicità da professionisti, ho notato che spesso
sulle persone fa presa l’umorismo casalingo,
quello definito come la “ridarola” dei bambini.
Consiste nel lasciar scoppiare un’intrattenibile
risata che fa quasi soffocare e che non dà più
tregua. Generalmente è causata da piccole cose
“banali” tanto che, per chi non è stato
“contagiato” nello stesso momento, la situazio-
ne risulta quasi fastidiosa, perché incomprensi-
bile. Ora, mi viene in mente l’umorismo
“naturale”, così come lo definisco io! Intendo
quelle cose che non sono premeditate o create
dall’uomo.
E’ molto bello quello che suscita il visino
sorridente di un bimbo di 6 mesi! Lo sperimen-
to spesso con il bellissimo “ piccolino” che
scende da casa sua e viene a trovarci mentre
lavoriamo. Per ora conosce le braccia sicure di
mamma e papà che lo aiutano, insieme alla so-
rellina, ad affacciarsi sul mondo. E’ un bimbo
simpaticissimo, sempre felice ed è solare con
tutti. I suoi versetti, i gridolini che si sentono in
tutta la stanza portano a tutti allegria e anche se
non sono di ottimo umore, (sic!…capita!) non
posso fare a meno di sorridere; mi viene anche
ora mentre sto scrivendo!
C’è anche un fenomeno ottico che la na-
tura raramente offre, che mi fa un effetto simi-
le. Dopo il temporale, se il sole si fa vedere an-
cora mentre guarda indietro, vado a controllare
se appare l’arcobaleno. Poche volte c’è, ma
quando è lì sospeso nel cielo pronto ad abbrac-
ciarmi con i suoi colori a momenti tenui, deli-
cati, appena accennati e a momenti forti e deci-
si, cattura lo sguardo e, in qualunque condizio-
ne sia il mio stato d’animo, mi dà una sensazio-
ne di pace, mi solleva! Per ora è sempre stato
così! Forse ha provato una sensazione simile
anche Noè dopo il diluvio!!
L’arcobaleno è un richiamo alla speranza,
alla pace e quindi pensavo a come sarebbe bel-
lo se sapessi guardare attraverso un immagina-
rio arcobaleno altre situazioni: ci sarebbero più
sorrisi!!
A
NTONELLA
L’ARCOBALENO