Pagina 5 - Il Tassello

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COSE DA PAZZI
Se ti metti lì, con il naso per aria, a guar-
dare le nuvole, che cosa vedi?
Non conosco molti adulti che si dilettino
a guardare il cielo e a giocare con le immagini
prodotte dal vapore bianco. Non so nem-
meno se si tratti di un gioco praticato
oggi fra i ragazzi. Credo di no.
Certo che se nessuno glielo inse-
gna… Anche a insegnarglielo
però (e veramente non c'è un
gran che da imparare) credo
che un simile gioco non regga
oggi al confronto con le playstation e i video-
giochi. Già: guardare le nuvole.
Noi adulti non siamo troppo interessati,
perché sappiamo bene che non c'è proprio
niente da vedere. Ed è questo il nostro errore.
Lo sappiamo: il vapore rimane vapore; dunque
ciò che vedremmo non sarebbe reale Sbaglia-
to! Perché ciò che vediamo è una proiezione
di ciò che popola la nostra mente. E questo è
assolutamente reale. E se non vedo nulla, è
assolutamente – e drammaticamente – reale
concludere che la mia interiorità forse è un po'
vuota.
Guardare le nuvole osservando ciò che
vediamo è dunque un modo per sbirciare –
soltanto sbirciare – nelle profondità della no-
stra interiorità. Un giovane schizofrenico ve-
deva draghi, mostri alati... Forse di quelle nu-
vole aveva perfino paura. Ma la sua mente –
diagnosticata "malata" – svelava spazi gran-
diosi, popolati da creature di fiaba e da se-
quenze da mito. Noi, i cosiddetti normali, in-
vece, ci buttiamo sul pratico. E se l'interiorità
del giovane schizofrenico era come il salone
d'onore di una dimora regale, la nostra interio-
rità può assomigliare del tutto al ripostiglio
per le scope di quel sontuoso palazzo.
Ci siamo abituati a trattare la
nostra mente come quello strumen-
to il più possibile efficiente che ci
serve per vivere. Con il risulta-
to che sappiamo guardare dap-
pertutto, tranne che dentro di
noi. Perché il nostro cervello
deve essere come il computer di casa: il gior-
no che siamo costretti a guardarci dentro, si-
gnifica che non funziona. Altrimenti, di un
computer e di come è fatto puoi anche disinte-
ressarti. L'importante è che faccia ciò che de-
ve fare.
Giusto? Sì, è giusto. Ciò che è sbagliato
è proprio il fatto di accostare la nostra mente
al processore di un computer. L'analogia non
solo non aiuta a capire, ma distoglie dal cuore
del problema. Il computer non sogna. La per-
sona umana sì.
E la differenza non è irrisoria. Ai pazzi,
che mancano spesso di senso pratico, talora
non restano che i sogni, le fantasie, qualche
volta perfino i deliri. Ma la loro interiorità
può essere così immensa, che al mistero della
vita danno del tu, anche se i loro ragionamenti
sono sconnessi.
DON
S
TEFANO
IL SALONE E IL RIPOSTIGLIO
PELLEGRINAGGIO
A FATIMA
90^ ANNIVERSARIO DELLA APPARIZIONE
40^ DELLA PARROCCHIA
Dal 24 al 28 agosto 2007
Quota €. 752 (
per un minimo di 45 persone, con variazioni a
causa del carburante)
Al momento in cui si va in stampa sono 30 le persone iscritte. Ricordiamo che
numero massimo sono 45 persone. Iscrizioni in casa parrocchiale (caparra €. 140).
VARIAZIONE