Pagina 7 - Il Tassello

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NELLA SPIRITUALITA’
“Non temere, figlia di
Sion! Ecco, il tuo re viene...”
scrive Giovanni al capitolo
12, riprendendo le parole del
profeta Zaccaria.
Sono così numerosi gli
inviti a non temere che le
Scritture ci rivolgono. Questo
della domenica delle Palme,
poi, è come uno squillo di
tromba suonato per “dare la
carica”, donare energia e co-
raggio a chi intuisce che or-
mai le cose stanno per preci-
pitare e presto verrà l’ora del
buio, della sofferenza.
E’ vero, nella Bibbia ci
viene ripetuto molte volte di
non temere, ma noi tutti
sappiamo che la gente muo-
re di paura.
Basta aprire gli
occhi sul mondo per capire
che molte persone, più che
vivere, agonizzano, immerse
in una notte interiore di paura,
di ansia, di insicurezza.
Basta ascoltare con sin-
cerità il nostro cuore per sen-
tire come le catene del timore
ci impediscono in realtà di
vivere in modo pieno e sereno
l’oggi, il momento presente.
La paura delle malattie e delle
disgrazie ci soffoca; anche i
rapporti col prossimo non
sempre sono sereni e il
“nemico”
è sempre accanto a
noi: non mancherà mai chi
cerca di sminuire o distrugge-
re quanto di buono siamo riu-
sciti a costruire, magari con
tanta fatica...
E allora cosa vogliono
dire i Salmi quando afferma-
no che
Dio ci libera dai ne-
mici
? Non certo che ha inten-
zione di folgorarli con una
saetta o di passarli a fil di
spada!
“Se anche andassi per
una valle oscura non temerei
alcun male, perchè Tu sei
con me...” (
Salmo 22).
Questo è il punto:
“Tutto dipende dal fatto se
viviamo o non viviamo la fe-
de. Cioè, se il Signore è il
mio Signore
, se il Padre è
veramente
mio Padre
, se Dio
è davvero il
mio Dio
; in altre
parole,
se
sperimento che Tu
sei con me
, che mi
avvolgi e mi
compene-
tri, abiti
in me e
mi colmi
interamen-
te...Allora,
davvero, di
chi avrò
paura? Se
l’Onnipo-
tente
è
con me, io
sono onnipotente.” (
padre
Larranaga
)
Se coltiviamo la nostra
“vita privata” con Dio, a ma-
no a mano che la relazione
con Lui si fa più intensa, an-
che la sua presenza diventa
più densa e rassicurante in
noi, per noi.
Quando cominciamo a
pregare,
Dio
inizia
a
“rendersi presente” in noi;
via via che procediamo nella
preghiera, Egli illumina e
riempie la nostra “stanza inte-
riore”, si fa sempre più Qual-
cuno per noi, cioè lo sentiamo
sempre più vicino, vivo e pre-
sente.
E a poco a poco succe-
de, il miracolo accade, un po’
per giorno, senza che attorno
a noi ci si accorga di molto:
piano piano ci spogliamo dei
“vestiti” dell’uomo vecchio,
come l’orgoglio, l’egoismo, il
rancore, la paura
... e “ci rive-
stiamo” degli abiti dell’uo-
mo nuovo secondo Gesù
Cristo
, come la pazienza, l’u-
miltà, l’amore, la fiducia...
Non solo, ma comincia-
mo a contemplare tutto alla
luce del suo Volto. Gli avve-
nimenti che accadono intorno
a noi, le cose, le persone o le
circostanze assumono un nuo-
vo significato, sono rivestiti
dalla luce della sua presenza,
inquadrati nell’ambito della
sua volontà, fino ad
imparare
ad
accettare i contraccolpi
della vita senza farci soffo-
care dalla paura
, ma con pa-
zienza e rassegnazione, leg-
gendoli come manifestazioni
di una volontà che non capia-
mo perchè ci supera, ma alla
quale
ci affidiamo per amo-
re
. Allora gli insuccessi smet-
tono di esseri tali, la morte
non è più morte, dopo i Ge-
tsemani, e a poco a poco pun-
ta nel cuore l’alba della Re-
surrezione.
Ancora padre Larrana-
ga:
“Morire a qualcosa per
nascere a qualcosa. Devo la-
sciare il mio spazio per farlo
occupare da Gesù. Devo
scomparire perchè appaia
Gesù. La vita intera dovrà
essere un passare dal mio
modo di essere al modo di
essere di Gesù:
è un processo
pasquale e santificante
.”
Una via di povertà e
svuotamento di se stessi che
vale davvero la pena di inizia-
re a percorrere…
M
ARIA
L
UISA
NON TEMERE!
(… PERCHÈ IO SONO CON TE)