12
UN GRAZIE
Su segnalazione del CAV (Centro Aiuto alla Vita), come gruppo missionario ci
stiamo occupando di una famiglia extracomunitaria di origine marocchina il cui capo-
famiglia è attualmente senza lavoro. Desideriamo ringraziare chi ha regalato abbi-
gliamento e giochi ai due bambini di 1 e 5 anni, chi ha offerto pannolini, così come
chi ha offerto piccole somme di denaro e beni alimentari; un grazie particolare alla
famiglia che ha destinato il corrispettivo del costo delle bomboniere del Battesimo del
proprio piccolo.
Tutte queste manifestazioni di solidarietà ci hanno fatto riflettere: il bene esiste,
è silenzioso ma esiste!... Ogni tanto vale la pena di ricordarlo.
Questo articolo vuol es-
sere un contributo ed una ri-
flessione su un argomento
molto semplice: il tempo pas-
sa; le persone crescono e
cambiano. Per chi ha dei figli
questo può significare gioia,
entusiasmo ma anche preoc-
cupazioni e, in alcuni casi,
anche angoscia. In particolare
per chi ha dei figli adolescenti
o pre-adolescenti l’argomento
del “tempo che passa” è un
tasto caldo, un punto dolente.
I ragazzi iniziano ad a-
vere le prime autonomie: co-
me delle piccole barche che
man mano prendono coraggio
e veleggiano sempre più lon-
tano dall’approdo sicuro. Chi
incontreranno in questo loro
veleggiare? Che direzione
prenderanno? Andranno insie-
me a tutti gli altri seguendo il
vento o riusciranno ad andare
controcorrente? Esploreranno
nuovi mari? Affonderanno? Si
costruiranno delle barche bel-
lissime e super accessoriate
ma rimarranno sempre in por-
to? Incontreranno nuovi ap-
prodi sicuri? Trasporteranno
dei Valori (morali) con loro?
Navigheranno solo virtual-
mente (su Internet)?
Un primo aiuto nel ri-
spondere a queste domande ci
può arrivare dalla psicologa
Silvia Vegetti Finzi che
“fotografando” il momento
attuale afferma:
“
Gli adolescenti oggi
sono una generazione silen-
ziosa, riservata, discreta che
nella scala dei valori mette ai
primi posti l’amicizia, la leal-
tà, la sincerità, la solidarietà
giocate soprattutto all’interno
del proprio gruppo.
Gli adolescenti di oggi
si affacciano al terzo millen-
nio quasi in punta di piedi,
senza alcuna pretesa di cam-
biare il mondo in cui vivono.
Adolescenti sommessi, che i
genitori trovano alcune volte
inconcludenti, dispersivi, im-
maturi. Ma che occorre inve-
ce osservare senza giudicare
se si vuole comprendere il
loro mondo ed aiutarli a cre-
scere.
Nell’era della globaliz-
zazione e della frammentazio-
ne delle relazioni sono cam-
biati i bambini, e sono cam-
biati gli adolescenti. Fonda-
mentalmente perché, bisogna
ammetterlo, sono cambiati i
genitori. Sono loro per primi
a sentirsi in difficoltà nel la-
sciare andare i figli per paura
della solitudine.
Quanto ai rapporti den-
tro la famiglia hanno impara-
to a convivere con i figli sen-
za contrasti, evitando gli
scontri. Dalla famiglia nor-
mativa siamo passati alla fa-
miglia affettiva in cui l’im-
portante è condividere senti-
menti, emozioni, pensieri, più
che imparare regole ed assu-
mersi responsabilità. Come se
la paura delle grandi sfide e
la fatica della competizione
avessero contagiato tutti. E
tutti, nell’armonia familiare,
cercassero un porto sicuro,
un riparo dallo stress quoti-
diano. Se tutto dunque è gio-
cato in famiglia o all’interno
del gruppo dei pari, fatalmen-
te i valori dominanti diventa-
no quelli privati, quelli dei
legami e delle relazioni.
In una società sempre
più vecchia, e l’Italia in par-
ticolare è diventata la nazio-
ne più vecchia d’Europa, ai
giovani si chiede poco o nul-
la. Men che meno di cimen-
tarsi, come hanno fatto i loro
TEEN