Pagina 14 - Il Tassello

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SCRITTORI LIBERI
Q
uando ci si
vuol intendere è sem-
pre bene evitare qual-
siasi astrattezza – os-
sia indeterminatezza
(specialmente di con-
cetto o ragionamento) – e
far riferimento a casi e fatti con-
creti.
Prendiamo - ad esempio - l’enorme pol-
verone scatenato da
Andrea Rivera
(dal palco
del grande concerto di Roma del 1° maggio). In
questo caso,
l’Osservatore romano
ha criticato
aspramente le parole pronunciate da
Rivera
de-
finendo
terrorismo”
i vili attacchi contro il Pa-
pa.
Giulio Gori
ha così replicato alla critica del
Vaticano:
“In un Paese civile la libertà religio-
sa e della Chiesa è altrettanto importante della
libertà politica e sindacale”.
E’ difficile conte-
stare tale affermazione, però – onde evitare ma-
lintesi – dobbiamo accordarci sul significato
della parola
“libertà”,
così definita nel vocabo-
lario:
“Potere di agire nell’ambito di una so-
cietà organizzata, secondo la propria convin-
zione e volontà,
entro i limiti stabiliti dalla
legge”.
In altre parole, ciò significa che la li-
bertà di un individuo finisce ove inizia quella
altrui e che, oltre un certo limite, la libertà de-
genera e si trasforma in licenza, ossia in arbi-
trio, abuso, sfrenatezza (tanto è vero che si suol
dire:
“Questa non è più libertà, ma licenza!)”.
Chi fomenta e sobilla è chiamato
“istigatore”
e l’istigazione è un illecito penale
consistente in un complesso di attività tali da
indurre altri a compiere qualcosa di riprovevo-
le, come – ad esempio – disobbedire alle leggi
o istigare all’odio fra le classi sociali (per tale
delitto è prevista – se non erro – la reclusione
da sei mesi a cinque anni).
Personalmente reputo corretto il compor-
tamento dei responsabili sindacali che si sono
dissociati dai commenti irrispettosi verso il Pa-
pa e ritengo che - come ci ha ricordato giusta-
mente e autorevolmente il Presidente della Re-
pubblica - dovremmo cercare tutti di
disinnescare le tensioni per ricreare le con-
dizioni per un dialogo sereno nella nostra so-
cietà”.
Insomma, qual è il nocciolo della questio-
ne? Vado convincendomi sempre più della vali-
dità della tesi pirandelliana, sull’
incomunicabi-
lità,
racchiusa in queste brevi ma incisive paro-
le (rimaste scolpite nella mia memoria):
“Le
parole sono vuote, caro mio. Voi le riempite
del senso vostro, nel dirmele, ed io nell’acco-
glierle, inevitabilmente, le riempio del senso
mio. Abbiamo creduto d’intenderci; non ci sia-
mo intesi affatto”.
Sia chiaro che, in un Paese civile e demo-
cratico, tutti i cittadini, indistintamente, hanno
diritto alla libertà d’espressione e quindi tale
diritto dev’essere esteso anche alla Chiesa Cat-
tolica, impegnata nella difesa di
valori non ne-
goziabili
.
A proposito della cosiddetta
“ingerenza
della Chiesa”
, aveva scritto Claudio Magris
(nel dicembre scorso, sotto il titolo
“L’ingerenza dell’ipocrisia”): “
Non si vede
perché si dovrebbe negare solo alla Chiesa, il
diritto di esprimersi, giustamente riconosciuto
a tutte le associazioni…Negli Stati Uniti, in
cui non esistono concordati tra lo Stato e le
varie Chiese, queste ultime possono prendere
posizioni politiche senza che nessuno - con-
senziente o avverso a quelle posizioni - possa
aver nulla da ridire…”.
W
ILDO
Don Enzo Zago, sacerdote che ha prestato il proprio servizio nella nostra parrocchia
fra il 1980 e il 1988, lascerà presto la parrocchia San Filippo Neri di Milano, dove at-
tualmente è parroco, per un’esperienza di missione in Albania. Sappiamo che una
delle necessità sarebbe quella di disporre di una jeep per muoversi più agevolmente
nel territorio dove ha scelto di continuare il suo apostolato. Abbiamo pensato di con-
tribuire insieme alle altre parrocchie in cui ha operato all’acquisto di questo bene de-
cisamente utile, ma costoso. Chiunque volesse avere altre informazioni può rivolgersi
a: Forasacco Stefano (235492) Longhi Cristina (329178) Brazzelli Claudia (622757).
“IL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE”
A PROPOSITO DELLA LIBERTÀ D’ESPRESSIONE