Pagina 8 - Il Tassello

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DALLA CARROZZINA DI MATTEO
Nel la lunga s tor ia
dell’umanità dieci anni sono
u n p e r i o d o q u a s i
insignificante, ma nella vita
delle persone possono voler
di re mol to. I bambini
diventano adulti e i ragazzi
diventano uomini e le ragazze
donne, o almeno ci provano.
Le esperienze vissute,
belle o brutte che siano,
diventano ricordi che il tempo
rende sempre più lontani.
Succede anche che uno Stato
cambi forma di governo o
passi ad un
altra valuta, o
capita anche, parlando di cose
meno serie, che una squadra
di patetiche schiappe diventi
quella da battere a causa della
retrocessione altrui o, sempre
restando nello sport, che
c a d a no a l c u n i r e c o r d
rendendo quelli precedenti
roba vecchia.
Do p o d i e c i a n n i ,
persone che ormai facevano
parte del nostro quotidiano
potrebbero essere costrette, a
causa del proprio lavoro e di
quello che hanno scelto di
diventare, ad andare via,
facendoci rendere conto che
sono passati due lustri quasi
senza che ce ne accorgessimo
e stupendoci del fatto che il
momento del cambiamento
sia già arrivato.
In bocca al lupo a don
Norberto per la sua nuova
avventura, gli auguro tutto il
bene possibile, se lo merita!
M
ATTEO
T
OGNONATO
DIECI ANNI
Dopo l’annuncio della partenza di don
Stefano, che purtroppo ho conosciuto ed ap-
prezzato solo attraverso le sue omelie e i suoi
scritti, pensavo che, almeno per quest’anno, la
nostra comunità avesse, come si suol dire, “già
dato”. Insomma: l’anno scorso suor Angela,
per me poco più di un volto, ma per gli altri
certamente molto di più, quest’anno don Stefa-
no, e dunque…basta così!
Così, quando due domeniche fa proprio
don Stefano è salito all’ambone per dare gli
avvisi finali, mai più avrei immaginato che co-
sa stesse per dire! “Don Norberto ci lascia do-
po dieci anni”.
Sulle prime non ho nemmeno capito. Pen-
savo ad un incarico supplementare, non certo
ad una partenza! Poi il significato delle parole
di don Stefano ha cominciato a divenire più
chiaro ed è stato un po’ come ricevere un pu-
gno nello stomaco.
E’ vero, frequento questa parrocchia da
meno di un anno e, al contrario di molti altri,
non ho dieci anni di ricordi che mi legano a
don Norberto, ma se è la qualità e non la quan-
tità dei ricordi quello che conta davvero, allora
posso senz’altro dire che quest’anno è stato per
me e per la mia famiglia molto importante.
Non immaginavo che il tempo che avrem-
mo passato insieme a don Norberto sarebbe sta-
to così poco e, sinceramente, avrei voluto che
fosse molto di più.
Poi ho ripensato ad un
vecchio film di quando ero
bambina: Mary Poppins, la
storia di una tata un po’magi-
ca che, portata dal vento a
casa di due bimbi in difficol-
tà, dopo aver insegnato loro a
camminare con le proprie
gambe, se ne va, sempre tra-
sportata dal vento.
Ora, francamente immaginare don Nor-
berto vestito da Mary Poppins fa un po’ sorri-
dere, ma mi piace pensare a lui, e a tutte le per-
sone che hanno segnato la mia vita, e magari ne
hanno condiviso solo un breve tratto, come una
presenza di cui il Signore ha voluto farmi dono
per un periodo che solo Lui conosce e per i mo-
tivi che solo Lui sa.
Penso che sia così per tutti, che tutti noi
facciamo degli incontri e dei pezzi di strada
insieme a persone in grado di rendere la nostra
vita diversa, migliore.
Forse anche noi, a volte, siamo stati que-
sto per qualcun altro, o potremmo diventarlo…
Per questo mi dico, anche se a malincuo-
re, che quello che per la nostra comunità è stato
un incontro importante, quello con don Norber-
to, domani potrà esserlo anche per altre perso-
ne, che forse ora hanno bisogno di lui più di
noi…
EPPURE SOFFIA…
DA UNA SEDIA