Pagina 9 - Il Tassello

Versione HTML di base

9
…dunque don Stefano ci lascia!
Penso che sia stato un brutto colpo per tutti
noi: per quasi otto anni ha rappresentato un sal-
do punto di riferimento per molte persone…
Non si tratta di una sviolinata (non sono
certo il tipo), è la semplice realtà! Don Stefano
ha notevoli virtù, sia umane che cristiane, che
lo rendono davvero eccezionale, per alcuni a-
spetti ineguagliabile.
Innanzitutto, mi colpisce la sua capacità
di relazionarsi con le persone: entra immediata-
mente in empatia con tutti, riuscendo nella dif-
ficile impresa di “mettersi nei panni degli al-
tri” (dote davvero rara di questi tempi!), di
ARRIVEDERCI DON STEFANO!
Nella sterminata galas-
sia musicale innumerevoli
sono i riferimenti agli arrivi
ed alle partenze, nonchè i
pezzetti di strada fatti assie-
me. Il primo riferimento che
mi viene è tratto appunto da
Strada facendo
” di Baglioni,
anno 1981, una canzone mol-
to bella che oltre ad avere un
contesto molto azzeccato rife-
rito alla circostanza (la par-
tenza dei nostri Don, il nostro
cammino con loro per tanti
anni) verso la fine ha un verso
bene-augurante: “perché do-
mani sia migliore”: è il primo
augurio che mi sento di fare
non certamente perché quello
che si lascia è da buttare, an-
zi, ma l’auspicio di un domani
ancora da creare, da inventa-
re, da vincere è una scommes-
sa da accettare. Già, le parten-
ze: una canzone dei Pooh de-
gli anni ottanta era intitolata
Buona fortuna
”. In questo
brano c’è un frammento che
mi pare interessante: “vive la
vita non- stop” come dire che
la vita, anche per i sacerdoti,
non concede pause, è un cam-
mino costante senza soste. Si
possono poi ricordare canzoni
celebri come “
Con te partirò
di Andrea Bocelli, oppure
Arrivederci
“ di Umberto
Bindi, oppure un briciolo di
una canzone del tutto scono-
sciuta, “
Il treno
” presentata a
Sanremo 1968 da Rosanna
Fratello che diceva così “…
stai partendo ed io mi ero pre-
parata le parole giuste per
spiegarti come io ti voglio
bene, ed invece so soltanto
piangere e nient’altro, e le
parole non me le ricordo più”.
Chiaramente il tema della
canzone era diverso, ma mi
piace il riferimento: non ci
dovranno essere troppi discor-
si, fiumi di parole, il distacco
dovrà essere sereno senza
rimpianti. Alla fine di questo
breve articolo, volevo scher-
zare, ma non troppo, faccio
un parallelo tra due canzoni
anni settanta: la prima è
Viaggio di un poeta
” esegui-
ta dai Dik Dik nel 1972 che
suonava così: “Cominciò così
a fare il vagabondo girando
paesi e città, voleva portare
l’amore nel mondo “. Il mes-
saggio è chiaro no? La secon-
da, e qui mi aggancio al mio
primo articolo della rubrica di
circa tre anni fa, è la celeber-
rima “
Io vagabondo
” dei No-
madi, che tutti sappiamo a
memoria e non c’è quasi biso-
gno di scrivere che “Io, vaga-
bondo che son io, vagabondo
che non sono altro, soldi in
tasca non ne ho, ma lassù mi è
rimasto Dio”. Come diceva un
vecchio saggio sacerdote, i
preti se ne vanno ma Dio ri-
mane. Perciò don Norberto e
don Stefano potete andare
tranquilli: “vai e non voltarti
più, già ti vedo piccolo lag-
giù”. Grazie di cuore!
G
IOVANNI
G.
MI RITORNI IN MENTE…
STRADA FACENDO...
Certo che è dura, ma probabilmente anche
per noi è previsto un incontro nuovo, con una
nuova persona da conoscere e con cui continua-
re a costruire insieme. Il vento è cambiato, e
chissà cosa ci porterà la prossima volta…
Ma se Quello che soffia è, come credia-
mo, lo Spirito Santo, sicuramente sarà ancora
qualcosa di buono per tutti noi.
Grazie, don Norberto!
Un saluto da:
C
HIARA
, E
MANUELE
, F
RANCESCO
, T
OMMASO
,
J
ACOPO E
G
IORGIO
M
ARIA
.