Pagina 4 - Il Tassello

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E poi a Verano parroco per 36
anni. Proprio 36? Sì. Ma sono
passati in un baleno. E poi il
distacco. Ho pianto e hanno
pianto. Tutte le mie “imprese”
ve le racconterò un'altra volta.
E ora sono qui, innestato nella
nostra comunità dove mi ha
destinato il buon Dio. Nei
cam-biamenti non ho mai e-
spresso preferenze, e mi sono
sempre trovato bene. Il beato
card. Schuster mi ha ordinato,
ci ha messo tanta forza che
due mesi dopo è morto; il
card. Montini (Paolo VI) mi
ha mandato, giovane di 29
anni, a Bedero Valtravaglia,
Parroco e Vicario Foraneo; il
card. Colombo mi ha voluto a
Verano, il card. Martini mi ha
confermato anche dopo tutte
le operazioni; il card. Tetta-
manzi finalmente mi ha con-
cesso la buona uscita (senza
soldi!).
Il cristiano si forma ed espri-
me la propria fede dentro un
contesto storico concreto.
Non c’è da andare a cercare
altrove forme di spiritualità,
questa la si esprime dove Dio
ti ha chiamato, perché lui ha
su di te un progetto.
Ora, a 80 anni, faccio il resi-
dente, cioè mi è tolta la re-
sponsabilità parrocchiale e
aiuto la Parrocchia Madonna
Regina e le Parrocchie vicine.
Ho trovato don Norberto che
mi ha accolto molto bene, ma
non ha fatto in tempo a speri-
mentarmi; poi don Attilio con
il quale si lavora in per-
fetta sintonia; poi tutti
voi che, ho già speri-
mentato, mi volete
bene.
Ho davanti a me un e-
sempio, un certo don Abramo,
che a Verano mi ha servito
per 17 anni con grande zelo:
curava il confessionale e i
malati. Cerco di fare altrettan-
to, ma state tranquilli non ce
la farò per 17 anni. Troppa
grazia di sant’Antonio! A pro-
posito, qui a Madonna Regi-
na, trovo poco da confessare.
Come mai? Devo inchinarmi
alla vostra santità o chiedervi
di fare un esame di coscien-
za?
Ho un altro esempio davanti
ai miei occhi: il card. Martini.
Come lui ora cerco di fare
l’intercessore: prego, medito,
adoro, pensando ai miei par-
rocchiani e a voi che mi avete
accolto con amore. Volete sa-
pere che cosa ho scritto sul-
l’immagine del 50° della mia
ordinazione?
Eccola: Dio di bontà e miseri-
cordia, che solo per grazia e
non per merito personale, mi
hai chiamato al ministero sa-
cerdotale e a guidare questa
comunità cristiana, ricevi il
mio umile ringraziamento per
i benefici che mi hai conces-
so, per la potenza del tuo Spi-
rito possa servirti ancora con
generosità e rinnovata fiducia,
per condurre a salvezza la fa-
miglia che mi hai affidato.
Vorrei conti-
nuare così a
servire il popo-
lo di Dio nel mi-
nistero della con-
solazione.
Oltre gli 80 cosa
succede?
Co-
minciano gli ac-
ciacchi.
Non
riesco più a fa-
re le belle sca-
late in monta-
gna (quanto
ne ho con-
quistate!); il
medico incomincia a vedermi
troppo di frequente; ma lo
spirito non è cambiato, né do-
mato.
Oltre gli 80 cosa succede?
Succede che presto dovrò pre-
sentarmi al tribunale di Dio e
quindi devo prepararmi. In-
tanto cerco di trafficare anco-
ra quei pochi talenti che mi
restano per amore di Dio.
Quando guardo indietro mi
viene spontaneo di battermi il
petto e quando guardo avanti
sono tranquillo, perché mi
presenterò a un giudice che è
morto per me e quindi mi ab-
braccerà; anche se dovrà dir-
mi: birichino, mi sei costato
tanto!
Oltre gli 80 cammino a piedi
per non perdere il passo, vado
in bici per arrivare prima, in
macchina quando ho urgenza.
Ma soprattutto cerco di tenere
sveglio il cervello con l’ag-
giorna-mento, memore del
proverbio: chi si ferma è per-
duto. Ma sapete come è bello,
ora libero dalla burocrazia,
mettermi a studiare ciò che
non ho imparato prima per
mancanza di tempo?
Oltre gli 80 posso permetter-
mi di dire ai giovani: Sapete
come è bello fare il prete? Si
gu-stano gioie che è impossi-
bile descrivere con parole u-
mane, bisogna solo provare.
Io l’ho provato e vi garantisco
che vale la pena. Provate e fra
80 anni mi darete ragione.
Non credete a coloro che in
questi tempi stanno denigran-
do la Chiesa e i preti. Nono-
stante i loro difetti i preti ce
la mettono tutta per piacere a
Dio e per servire i fratelli.
Oltre gli 80 mi aspetto la co-
rona, non quella degli uomini,
ma quella di Dio, il quale, se
mi lascia qui fino a 100, non
recuso laborem; se mi vuole
prima, ecce venio!
D
ON
P
EPPINO