Pagina 5 - Il Tassello

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Sempre di corsa sem-
pre di fretta, come delle mac-
chinine che sfrecciano veloce-
mente lungo la strada della
vita. Presi dalla “velocità” si
perdono dei particolari che
solo con la calma si possono
assaporare. Dovremmo fare
più attenzione ai limiti di ve-
locità che c’imponiamo, pro-
prio per non rischiare di ac-
corgersi troppo tardi, di esse-
re “oltre” la soglia del norma-
le e della nostre forze.
Anche il clima fami-
gliare viene modificato o ad-
dirittura trascurato se attra-
versato dal vortice della fre-
nesia. Quindi, ben vengano
alcune delle straordinarie sor-
prese che la “natura” riesce
ancora a farci, dettando il
“ritmo” che vuole lei! Un ri-
sveglio “imbiancato” da fioc-
coni di neve che fanno restare
a bocca aperta, tanta è la loro
bellezza, ci obbliga a rallenta-
SCRITTORI LIBERI
FERMARSI ALLO STOP…
PENSIERI SULLA KA ROSSA…
OLTRE… IL CIMITERO!
“Sono a Busto Arsizio, a Madonna Regina, la
parrocchia dopo il cimitero!”. Quante volte mi
è capitato di far riferimento al cimitero per
spiegare, a chi non lo sapesse, dove si trova la
parrocchia di Santa Maria Regina.
Parlando con i veterani della parrocchia, che
cercavano di farmi immaginare come fosse
questa zona prima che venissero costruite le
case e i condomini che si vedono adesso, mi
descrivevano questo quartiere completamente
agricolo, con alcune cascine (Cascina Ferrari,
Favana, Cattabreghetta, Tri Padron…) sparse
qua e là, con qualche vigneto e con la presenza
del cimitero della città. I cimiteri nella storia
avevano la loro ubicazione o accanto alla chie-
sa o fuori dalla città. Nel caso di Busto Arsizio,
era circondata da mura, di cui oggi non abbia-
mo nessun resto, e il cimitero fu costruito all’e-
sterno.
Più tardi lo sviluppo edilizio ha portato a co-
struire case anche oltre il cimitero: la nostra
parrocchia è “separata” dalla città proprio da
esso. La nostra parrocchia infatti è OLTRE IL
CIMITERO; chi più di noi parrocchiani di Ma-
donna Regina passa davanti al cimitero ogni
giorno o addirittura anche più di una volta al
giorno? E magari
grazie a questo fatto
ci siamo abituati a
pensare e a riflettere
ogni giorno sulla
morte; passando da-
vanti facciamo il
segno della croce,
diciamo una preghiera e a volte ci capita di ver-
sare anche una lacrima in ricordo di una perso-
na cara che abbiamo accompagnato alla sepol-
tura.
Anch’io in queste righe vorrei fare una rifles-
sione oltre la morte, cioè sulla vita. Sì, perché
il cristiano non vede la morte come la fine, o la
conclusione di qualcosa. Ma la morte segna per
il cristiano un cambiamento: è l’ingresso nella
vita vera, la vita eterna, dove non ci saranno
più lutto, pianto e stridore di denti, ma si gioirà
tutti insieme di una gioia vera e profonda per-
ché vedremo il volto di Dio, così come egli è.
E come ogni volta che il mio sguardo si incro-
cia con quello di una persona cara che mi vuole
bene, leggo OLTRE I SUOI OCCHI la gioia
che lei prova nell’incontrarmi, nel fermarsi a
parlare con me e stare un po’ di tempo con me,
così passare davanti al cimitero a piedi, in bici-
cletta, in auto o con il camion non può lasciar-
mi indifferente.
Perché non tentare di portare il nostro pensiero
e la nostra immaginazione OLTRE LA MOR-
TE, cioè AL PARADISO? Forse impareremo
ad andare OLTRE molte situazioni nelle quali
rischiamo di affogare.
Allora… arrivederci OLTRE!
S
UOR
C
RISTINA