Pagina 9 - Il Tassello

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L’Avvento veste viola
T
orta
di
L
inz
250 gr di farina bianca, 250gr di zucchero, 1 bustina di zucchero vanigliato, una presa di sale, un cucchiaino di
cannella in polvere, una punta di coltello di polvere di chiodo di garofano, scorza grattugiata di un limone, 2 uova,
250 gr di burro, 250 gr di mandorle non spellate macinate, un tuorlo d’uovo , marmellata di mirtilli.
Setacciare la farina sul piano di lavoro, formarvi un incavo e mettere lo zucchero, lo zucchero vanigliato, gli aromi
e le uova ed amalgamare una parte della farina con questi ingredienti. Distribuire il burro freddo tagliato a pezzetti
e le mandorle macinate; lavorare il tutto bene e velocemente, sino ad ottenere una pasta liscia, che verrà lasciata in
luogo freddo per circa 30’.
Schiacciare i 2/3 della pasta in una tortiera imburrata e quindi spalmarla di marmellata. Aggiungere alla pasta
rimasta un poco di farina, formare dei salametti e disporli a grata sulla marmellata, spennellare con il tuorlo d’uovo
sbattuto. Cuocere in forno moderato (180° ) per circa 45’.
Da accompagnare ad una buona tazza di infuso caldo (ad esempio il Christmas Tea di Twining’s)
addolcito con miele di lavanda.
U
ltimamente, in quasi tutte le città, sono innu-
merevoli i corsi di hobbystica che ci vengono
proposti.
Ci offrono lezioni di vario genere: dall’inglese,
all’informatica, dal decoupage alla creazione di gio-
ielli, ginnastica, composizioni di fiori secchi, pittura
su ceramica, ricamo, cucina, conoscenza del thè e
dei vini , falegnameria, design … chi più ne ha più ne
metta o meglio chi ha più fantasia si inventi “un’arte
nuova”.
Interessante la quantità di materiale che per alcuni
corsi è necessaria; alcuni sono dei veri e propri inve-
stimenti. Mi piace curiosare in una pubblicità di arti
classiche come la pittura. Scrive di cavalletti, oli, tele,
pennelli di svariate qualità: piatti, a lingua di gatto,
conici, di pelo di bue, dice che sono i migliori! Poi
spatole per mescolare o raschiare dalla tela il colore
in eccesso o in caso di errore. In oltre la “tavolozza”,
in faggio, che è la base dove appoggiare i colori. Bel-
lissima da vedere, se usata bene, con quel suo modo
ordinato di presentare la gradazione dei colori dal più
chiaro al più scuro per passare anche da una tonalità
all’altra.
È lì che nascono i colori. Tanti hanno dei nomi
particolari e sono un’infinità, e chi conosce bene le
associazioni dei colori primari: giallo, rosso, blu ed ha
imparato a creare le sfumature riesce a trarre da loro
dei veri capolavori.
Anche dietro a tutto questo ci sono studi, accorgi-
menti, insegnamenti…
Di un quadro finito si ha la visione generale del
frutto di ciò che è stato pensato, elaborato e magari
cambiato lungo il percorso di lavoro. Ma non è sem-
pre facile cogliere il vero significato di alcuni partico-
lari che il pittore intende comunicarci.
Un pittore famoso, in una serie di affreschi che
La tavolozza
e i pennelli.
rappresentano episodi della vita di Maria , gioca con
i colori dando importanza al loro significato. Sui suoi
abiti da bambina c’è il “bianco” che simboleggia la
purezza; dall’annunciazione compare il “rosso” che
rappresenta l’amore di Gesù, il colore della carità di
Dio che si dona a noi.
Il mantello “blu” di Maria, che nelle prime scene
la copre parzialmente, con la sua “crescita” la farà di-
ventare nelle ultime scene “la donna vestita di cielo”,
perchè apparirà di blu total-
mente amman-
tata anche nella circostanza
più straziante:
quando Gesù viene croce-
fisso. Qui esprime for-
temente “l’abbraccio
buono” del Mistero.
Parlando di colori
anche il tempo
che precede
la Pasqua e
il Natale sono
legati ad un
colore, il Viola.
Tempo di “atte-
sa”, di prepara-
zione, di veglia
per essere pronti
alla Festa che ver-
rà!
Allora perché non provare anche noi, ad “impara-
re” come Giotto a giocare con i colori, ad aggiungere
sulla nostra “tavolozza” più sfumature, mescolando
i nostri colori primari, in modo da creare, durante
l’attesa, dei piccoli capolavori da portare in regalo
davanti al Presepe la notte di Natale.
Antonella