Pagina 11 - Il Tassello

Versione HTML di base

11
L’amore opera
Sopportazione e perdono
Scrittori Liberi
T
ra le sette opere spirituali della Mise-
ricordia “sopportare pazientemente le
persone moleste” penso sia uno dei più
difficili da attuare, soprattutto al giorno d’og-
gi, dove nella cosiddetta “società della tecnica”
in cui ci troviamo, ogni persona a noi vicina
può risultare molesta: mai come oggi, d’altro
canto, proprio la presenza dell’altro ci inquie-
ta, anche se l’altro non proferisce nulla, anche
se, forse, in treno – per citare soltanto un esem-
pio – è seduto silenziosamente e garbatamente
di fianco o – peggio – di fronte a me… situazio-
ne alquanto molesta che aumenta quando ci si
dovesse trovare in ascensore con uno sconosciuto.
L’apice viene raggiunto quando si dovesse-
ro avere opinioni differenti, anziché avviare un
pacifico confronto che possa arricchire entram-
bi, al contrario, con testardaggine, a volte ven-
gono usati tutti i mezzi solo per ferire l’altro,
per umiliarlo.
Persone moleste possono essere anche quelle
che risultano insopportabili, sgradevoli, anti-
patiche, per incompatibilità di carattere, o per
altri motivi.
…Ma la sesta opera di misericordia ci chiede
di sopportare pazientemente queste persone,
che sono nostri fratelli, sopportare i loro difetti,
bisogna avere per tutti compassione e tolleran-
za. Sopportare vuol dire subire qualcosa che
comporta sofferenza, disagio, privazione. Vuol
dire anche tollerare, accettare senza reagire sia
avvenimenti sia comportamenti spiacevoli.
Tuttavia in quest’opera di misericordia deve
entrare necessariamente anche la virtù della
pazienza, altrimenti tutto va in fumo. La pa-
zienza è un comportamento caratterizzato dalla
capacità di dominare se stessi, i propri impulsi,
le proprie reazioni, di fronte a persone e fatti
che ci recano disagi, molestie, offese. Dopotut-
to anche il Signore ha sopportato, e sopporta,
molestie ben peggiori di quelle che possiamo
sopportare noi, ma nonostante tutto continua
ad amarci incondizionatamente.
Ma possiamo andare ben oltre, Dio dona a
ciascuno di noi il tempo di cambiare, di con-
vertirci, così anche noi dobbiamo offrire alle
persone moleste una nuova opportunità, usan-
do pazienza, longanimità, indulgenza ma so-
prattutto perdono. Il perdono, in sostanza, è la
lotta più efficace che si possa concepire contro
il male, contro colui che ci fa del male.
Sopportazione, pazienza e perdono tre virtù
del cristiano, tre virtù che possono migliorare
i rapporti tra le persone, e migliorando i rap-
porti tra le persone migliora necessariamente
la società in cui viviamo.
Ecco che, il verbo sopportare che oggi ha
un significato negativo e piuttosto passivo, un
“restare sotto” un peso che non si può evitare,
ritorna al suo significato originario, nella sua
etimologia greca infatti, ha un significato at-
tivo e positivo: “è uno stare eretto di fronte a
qualcuno o qualcosa con fermezza, un portare
sopra di sé, tenendo fermo, resistendo con il
coraggio della pazienza all’urto. E pazienza è
la capacità anche di patire. È l’attitudine cioè
di un forte di fronte al nemico, alle avversità,
al dolore.”
Sopportare le persone moleste, quindi, non
umiliandosi o piegarsi sotto il loro peso ma
dando loro una possibilità, dando loro il per-
dono.
Luca