PARROCCHIA
S. MARIA REGINA
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Anno 2001
Numero 7 - Maggio 2001

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A OGNUNO IL SUO

Di questi tempi transitare con l?automobile con i finestrini un po? abbassati, per mitigare i primi caldi, permette all?aria di penetrare e non solo rinfrescare per un po? l?abitacolo, ma anche permeare l?interno dei profumi della primavera, un mix che madre natura sapientemente miscela e che non sfigura al confronto con un Channel 25 o gi?di l? Gi?gli odori, i profumi, messaggi che colpiscono il nostro olfatto, riverberando dentro di noi tutta una serie di emozioni, pensieri, sogni. Probabilmente anche la mia automobile ha il suo odore, che io non noto, ma che altri salendo possono sentire, cos?che tante volte quell?odore diventa caratteristico di quell?ambiente, di quella persona.

Mi capita spesso, infatti, di notare che in fondo ogni casa, anche la pi?asettica, la pi?anonima, in realt?presenta un proprio odore, un proprio profumo; cos?accade di respirare a pieni polmoni l?aria profumata dai fiori di vario tipo o di piante sempre verdi, presenti nel giardino di alcune nostre casette; anzi quando mi chiamano l?per una visita domiciliare, mi viene spontaneo rallentare il passo, per immergermi nella fragranza di odori e sapori ,che corrobora il corpo e lo spirito. Infatti ?quasi naturale sull?onda dei profumi che solleticano le narici, trovarsi come d?incanto in una pineta marina, o su sentieri silenziosi e sperduti di montagna

Dopo un po? di volte che frequenti una certa casa, non pu?pi?sfuggirti il suo odore: pu?essere il profumo del minestrone, che nonostante sia preparato nella cucina posta in cantina, complice la tromba delle scale, strane correnti d?aria arriva a farla da padrone in ogni locale. Personalmente la cosa non mi dispiace affatto, tanto che anzi che farne una scorpacciata solo virtuale olfattiva , qualche volta, vista l?ora e lo stomaco lungo fino ai piedi, un assaggio vero non mi dispiacerebbe! Oppure altre volte ci si imbatte con l?odore delle cipolle, preparate per far da contorno ad un gustoso "fegato alla veneta ", piatto forte da queste parti; in questo caso il problema dell?odore, in s?gradevole ed invitante, ?la persistenza addosso alla persona, quindi anche al sottoscritto, che immancabilmente in queste occasioni viene trattenuto in una visita piuttosto lunga. Allora una volta uscito la consapevolezza di "sapere di cipolle" la leggo chiaramente sulle narici dei pazienti che visito successivamente, ma mi consola che la visita dura meno di prima.

Ma l?odore di cipolle ?ancora una cosa sana e naturale, quella che pi?di tutti ti marchia a fuoco, ed ?proprio il caso di dirlo, ?l?odore del fumo di sigaretta. Se c??una cosa che sopporto proprio poco, forse perch?non fumo, forse perch?fermamente convinto che la sigaretta spegne la vita e spegnere la sigaretta accende la vita (sic che slogan) ?entrare in quelle case dove questa "puzza" impregna ogni cosa e ogni persona, anche i bambini; certo per loro non ?un toccasana considerata l?aria che gi?respiriamo!

Di fatto quando esci da certe camere a gas ? difficilissimo scrollarsi di dosso la puzza del fumo, ti rimane per giorni e giorni perch??micidiale come penetranza e persistenza. Meno male che qualche volta il profumo ?quello vero di profumeria; non mi riferisco alla signora ben curata, sempre in ordine o alla ragazza dal profumo accattivante, scelto con cura per mietere le sue vittime, penso e mi sembra di vederla quella mia paziente ottantottenne sulla sua sedia di vimini, vestita di tutto punto, un abito serio, ma non all?antica, una bella spilla di fine eleganza, e tocco finale un profumo intenso, forse troppo intenso, che impregna la membrana del fonendoscopio ed il bracciale dello sfingomanometro, non che le mie mani, che stringe calorosamente. Tutto per un po? sa di lei dopo quella visita, sa di quel profumo che ?un messaggio di stima e di riconoscenza.

Sandro

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