Tra pochi giorni il vicino piazzale del cimitero si riempir?di
macchine. Molti andranno al cimitero sulle tombe dei propri cari. La visita ai cimiteri ?una suggestiva
tradizione che ricorda gli affetti, ricorda anche il dolore per la perdita di persone a noi care. E' un gesto che
si compie anche in altri momenti dell'anno quasi a non perdere i legami con un passato che ci ha dato la vita e
ci ha regalato buoni esempi e dei valori. Sappiamo anche che il tempo aiuta a stemperare difetti o aspetti
negativi che abbiamo visto nei nostri defunti.
Mentre notiamo la preparazione del piazzale e
l'aumento dei fiori dai fioristi, cosa potrebbe dire la visita al cimitero di Gerusalemme, di Gaza piuttosto che
di New York o di qualche paesino dell'Afganistan? Sono tutti cimiteri eppure i paesi citati stanno costruendo
adesso questi "luoghi del sonno". Un conto quindi recarsi ad onorare i propri morti in un clima di pace
e un conto andarci mentre si stanno scavando fosse o si portano carri pieni di salme. Esiste un luogo dove
piangere la stranezza di questa vita terrena segnata dal dolore e dalla morte ma esiste anche il rifiuto di un
luogo che ?il risultato di attentati, di guerra, di odio. Andiamo nei nostri cimiteri ma avendo nel cuore anche
i sentimenti di altri che sono obbligati (loro malgrado) a recarsi ai loro cimiteri di guerra.