PARROCCHIA
S. MARIA REGINA
Via Favana - Busto Arsizio
Telefono 0331-631690

 


Anno 2003
Numero 2 - Ottobre 2002

INSERISCI LA TUA EMAIL
NELLA CASELLA SOTTOSTANTE E
RICEVERAI IL TASSELLO
DIRETTAMENTE NELLA TUA MAILBOX

 

DON... DOC...
QUESTIONE DI FEELING

"Oh ecco il mio Don Alessandro" esclam?visibilmente radiosa la mia paziente nell?accogliermi sulla soglia di casa; altrettanto visibilmente mostrai una espressione sbalordita ed attonita nel sentirmi aggiudicato l?appellativo di "Don", pensando che, dato il periodo natalizio, aspettasse il prete per la tradizionale benedizione delle case. Invece mi sbagliavo, quel titolo era rivolto proprio al sottoscritto, perch?durante tutta la visita la paziente continu? su quel tono, correggendosi ben poche volte.

Quindi da Doc ero diventato per lei Don, un Don un po? particolare: senza veste o abito omologato, coniugato con tre figli a carico, scarsa preparazione in Sacra Scrittura ed affini (nonostante le ripetizioni serali della suora), poca assiduit?per la preghiera personale, fedele alla Messa domenicale. Evidentemente non erano questi i requisiti per meritarsi quel titolo; allora quali? Forse la semplice disponibilit?ad ascoltarla, non solo a proposito di problemi di salute, ma riguardo la storia della sua vita, fatta di tante fatiche e sacrifici, di tanti ricordi e culminata nella solitudine attuale come un pesante fardello, che sembrava alleggerirsi nell?incontro con me. Una specie di liberazione, di monologo catartico a volte logorroico e ripetitivo. Sono queste le situazioni nelle quali devi girare l?orologio, fermare il tempo, rimuovere l?impressione di perderlo, vivere intensamente quel "tempo perso", perch?chi si confida sia sicuro di essere ascoltato e considerato una persona (scusate se ?poco!) e chi ascolta abbia l?impressione di essere di aiuto. Il tempo cos?diviene spazio per creare e ravvivare rapporti umani autentici.

Questo ?solo un esempio, spinto forse fino al paradosso, ma ?pur vero che la gente ha bisogno di confidarsi, di sfogarsi, e una delle figure pi?gettonate un tempo era il prete, persona degna di rispetto e stima, ma soprattutto confidente fedele e ricco di umanit? Mi colpisce sentirmi dire, ancora adesso, dal paziente infermo nel suo letto, con un tono velato dall?emozione che il "suo Don" a minuti verr?a visitarlo o che ?appena andato via, dopo una bella e lunga chiacchierata, che ha risollevato il morale. Non ?questione solo di morale, di "tono dell?umore" per dirla pi?tecnicamente, spesso i pazienti aspettano il prete per confessarsi, riconoscendolo come ministro del sacramento della Riconciliazione, che vissuto in particolari situazioni di sofferenza acquista un significato molto profondo ed irripetibile, soprattutto se coronato dall?accostarsi all?Eucaristia .E? divertente che in tutta questa storia Doc e Don sembrano inseguirsi e non trovarsi mai; ma quando accade guardandosi negli occhi viene da pensare: Don? Doc , questione di feeling!

 

Sandro

Sito ottimizzato per Internet Explorer 4+ 1024x768
Redazione Web: don Sergio, Achille, Dario

Gli accessi al sito