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SANTUARIO MADONNA DELLA CORONA

www.madonnadellacorona.it
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Le origini

Località Spiazzi. Si trova a metà della parete verticale rocciosa del Monte Baldo, a 700 m. di altitudine, scavata completamente nella roccia viva che scende a picco per 400 metri. Le pareti di sinistra e l'abside sono costituite dalla roccia stessa. Il santuario è dedicato alla Madonna Addolorata, ma viene chiamato "della Corona" per la forma delle rocce che lo circondano. Il nucleo originario risale alla prima metà del XVI secolo per ospitare la statua di pietra che rappresenta la Pietà e che ancora è venerata nel santuario. Il luogo fu in origine sede di eremiti (1139) legato al Monastero di S.Zeno in Verona; il Romitorio era dedicato alla Madonna col titolo di Madre di Dio, e verso il 1437 passò sotto l'Ordine dei Cavalieri di Malta. Dal 1480 al 1522 fu costruita una chiesetta.

La primitiva chiesetta santuario era di modeste dimensioni situata ad alcuni metri sotto il livello dell’attuale, copriva una superficie poco più larga di una stanza. Questa cappella fu inaugurata nel 1530 dopo la famosa storica visita alla Corona del Vescovo di Verona, Mons. Gian Matteo Giberti, avvenuta il 10 maggio 1530. A partire da quel tempo si susseguirono numerosi interventi per ricavare in questo luogo molto ristretto e difficile da raggiungersi, una chiesa Santuario adatta ad accogliere i pellegrini che sempre più numerosi accorrevano per onorare la famosa Pietà (“Mater dolorosa”) Madonna Addolorata della Corona. Ognuna delle opere intraprese ha sempre richiesto interventi pazienti, audaci e protratti nel tempo. Fino al 1922, anno in cui fu inaugurata la Galleria, tutti i materiali e l’occorrente per costruire furono calati dalla sommità della soprastante parete rocciosa a mezzo di corde e funi regolamentate da un ingegnoso argano di legno a ruote dentate.
La Chiesa precedente l’attuale era del sec. XVII, fu iniziata nel 1625 e completata nel 1680, rimanendo così intatta fino al 1898 quando si provvide ad allungarla di circa 2 metri in avanti verso il piazzale. In quella circostanza la facciata completamente rifatta nel 1899 fu decorata con marmi provenienti da S. Ambrogio di Valpolicella e assunse le linee neogotiche attuali. Nel 1928 furono dati alcuni ritocchi all’altare maggiore per migliorare la nicchia della Madonna, così il legno fu sostituito dal marmo. Durante gli anni 1946-49 si mise mano ad un intervento di sfondamento dietro l’altare maggiore e sopra il presbiterio scavando nella roccia.
Il presbiterio divenne più ampio al di sotto di una cupola che raggiungeva gli 8 metri. La nicchia e l’altare furono completamente trasformati. Il 20 gennaio nell’anno santo 1975 si diede inizio ai lavori per la realizzazione di un progetto di ristrutturazione e ampliamento riguardante tutta la fabbrica del Santuario in quanto le strutture portanti versavano in precarie condizioni. Con il lavoro di alcuni anni si arrivò alla configurazione attuale. L’opera più lunga e delicata fu lo scavo in roccia per consentire l’ampliamento della chies che passò da una superficie di 220 mq. agli attuali 600 mq. (la lunghezza della chiesa è di mt. 30 e la larghezza di mt. 20, mentre l’altezza della Cupola è di mt. 18). Il nuovo Santuario fu consacrato il 4 giugno 1978 e il completamento della ristrutturazione fu portato a termine in occasione della visita apostolica del Papa Giovanni Paolo II il 17 aprile 1988.
L’interno della chiesa ora si presenta a forma di croce latina affiancata da due navate laterali, al centro della crociera è collocata l’area presbiterale. Sull’asse verticale si susseguono i segni liturgici più importanti: l’aula per l’assemblea, l’ambone, l’altare, la sede, il tabernacolo, la statua della Madonna; questi segni sono ben visibili e comprensibili a tutti fin dal primo sguardo.

 

                              
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